Il decalogo della comunicazione ambientale

dal sito di Amapola:

Buone pratiche e consigli di sopravvivenza in un mondo in cui la sostenibilità è diventata “il nostro pane quotidiano”

Il comunicatore ambientale in azienda non esiste oggi e forse mai esisterà: è un po’ una figura mitologica. Al contrario, la comunicazione ambientale diventa centrale per qualsiasi organizzazione e necessita di specifici “attrezzi del mestiere”. Ci affacciamo, infatti, su un mondo in cui tutti, ma proprio tutti i comunicatori dovranno avere competenze ambientali, conoscere in profondità e interpretare la crisi climatica e l’abc dell’economia circolare, oltre a essere in grado di scrivere progetti che corrispondano a finanziamenti, opportunità, bandi, già oggi sempre più orientati alla green economy.

Insomma, uno, nessuno e centomila: è questo il comunicatore ambientale. E a questa figura un po’ ubiqua ma in rapida diffusione è dedicato il decalogo che segue. Sapremo comunicare e raccontare il profondo cambiamento della società? Saremo in grado di spiegare e motivare avvenimenti (e sconvolgimenti) della transizione ecologica all’opinione pubblica? Riusciremo a trovare una narrazione convincente, che faccia presa sull’immaginario comune? Il decalogo della comunicazione ambientale riunisce dieci buone pratiche e “consigli di sopravvivenza” per la comunicazione del mondo che verrà.

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