Ho ricevuto una marea di feedback, telefonici, email, commenti, post social, ecc. Grazie a tutti, speriamo il prima (non poi) possibile di poterne parlare apertamente con tutti coloro che [senza paure e timori, di cosa poi…] vogliono contribuire con IDEE alla nostra professione, alla nostra associazione e alle comunità in cui siamo inseriti. [Ribadisco che non ho intenzione di candidarmi quindi chiunque può tranquillamente contestare, arricchire, condividere ciò che dico, senza inimicarsi alcuna cordata]
Oltre a ciò che ho già scritto nel primo post tra gli stimoli e le ulteriori riflessioni mi sento di chiedere:
Anzitutto, una serie di incontri (4/5) sul territorio, prima che escano i candidati, per raccogliere gli stimoli e sintetizzare in un percorso di ASCOLTO STRUTTURATO le esigenze dei soci da parte delle Delegazioni Territoriali: ai colleghi delle delegazioni mi rivolgo perché sono certo abbiano tanto da dire.
1- si apra una sezione/pagina del sito Ferpi (interna o esterna, moderata o non moderata – vedete voi) per dare uno spazio che non sia Facebook/Twitter/LinkedIn in cui argomentare contenuti, prima che di candidati o di persone. Lo ripeto: contenuti prima di candidati o persone. Ma ripeto anche un forum che non soffra l’effimera essenza dei social, dove più di tanto non si può scrivere e si obbedisce all’emotività del momento.
2- Se non viene fatto il rischio è che ci troveremo tra un paio di settimane con i candidati e i famigerati “programmi“. Dato che un po’ di anni in questa associazione li abbiamo passati, dato che un po’ di elezioni le abbiamo già vissute, dato che qualche consiglio nazionale ormai li abbiamo frequentati, posso tranquillamente affermare che i PROGRAMMI ELETTORALI in questo tipo di associazione non servono a nulla. Non esistono posizioni antitetiche, esiste il NULLA o i CONTENUTI. Quindi muoviamoci!Per essere pragmatici ed efficaci occorre identificare una serie di temi su cui concentrarsi, le priorità e su queste lavorare.
3- Le risorse. Il tema del volontarismo e delle risorse economiche che solleva Daniele Chieffi (grazie Daniele) è un tema chiave dell’associazione. Proprio per questo dobbiamo concentrarci su alcuni focus e non seguire il trend degli ultimi anni di numero soci calante (siamo meno di 900 ad oggi) e morosità. Calare l’importo della quota e individuare altri modelli di business per fare ricavi sui nostri clienti attuali e sui potenziali clienti si può seriamente fare.
Ho portato qualche esempio che sarebbe utile copiare da altre associazioni simili alla nostra di altri Paesi:
- Influence, il magazine di CIPR distribuito ai soci in cartaceo e in digitale a tutti, dato in outsourcing a una casa editrice specializzata in house organ associativi, proprio per trovarne una sostenibilità;
- Le conferenze a pagamento delle nostre consorelle internazionali PRIA, CPRS, PRSA. Ho proposto diverse volte di candidarci per il World Public Relations Forum, avendo già trovato anche i partner per la parte congressuale e di hospitality (!!!!!!!!)
- L’iniziativa Vocalias di DirCom
- Le membership differenziate per livelli, individuali e aziendali presenti (CIPR, PRIA, tutte praticamente…)
- L’investimento sulle risorse umane interne: quasi tutti hanno un segretario generale o un CEO (pagato) che si occupa di sviluppare l’associazione. Noi dovremmo investire sull risorse umane attualmente presenti in associazione.
- L’eventuale condivisione o merge con altre associazioni per realizzare inizaitive comuni e ottimizzare gli investimenti (in Austria l’associazione delle agenzie si è fusa con l’associazione dei professionisti; in Croazia condividono la struttura organizzativa, pagando il segretario a metà).
4- Pensiamo a quanto è bello poter condividere esperienze professionali con i colleghi e al PIACERE dello stare insieme in associazione e investirci un po’ con coraggio:
Quando alla Giornata delle Malattie Rare, ho visto irrompere in quella che è la mia community professionale (malattie rare/sanità) la truppa di Ferpini del Lazio, con Peppe De Lucia, Giulia Pigliucci, Luigi Irioni e Vincenzo Manfredi, ho provato un’istintiva gioia nel condividere con loro l’appuntamento dell’anno.
Quando i colleghi raccontano di essere stati a Inspiring PR, descrivono un’esperienza che, oltre ai contenuti, ha coinvolto e ha restituito il piacere di stare insieme.
Quando parlo con Sergio Vazzoler, Massimo Alesii, Letizia Di Tommaso, Rossella Sobrer, Marta Bonatti, Pierluigi De Rosa, Toni Muzi Falconi e così via… di progetti di ricerca e di pratica delle relazioni pubbliche, sento di vivere la professione al di là del quotidiano. Non è quello che tutti cerchiamo in Ferpi?
Quando stai in un gruppo di lavoro per realizzare un evento, scrivere un libro, intervenire su un tema, hai la sincera voglia di condividere le tue esperienze. Facciamo leva su questo, per cambiare e affrontare i prossimi 10/15 anni per incidere con approfondimenti, conferenze e dibattiti che valorizzino il nostro PURPOSE.
5- il tema sollevato da Toni della durata del presidente è molto sensato: io sarei dell’idea di indicare ogni due anni (come si fa in tante società scientifiche, ma anche in Global Alliance) un board con alcuni delegati più un chair elect, un chair in carica, e un past chair, che insieme portano avanti con continuità le attività dell’associazione, aiutano il consiglio eletto e il chair elect a capire come funziona l’associazione e ad inserirsi in un solco preciso. Chiaro è una riforma interna che va condivisa, ma riflettiamoci. Perché sta manfrina dei programmi e dei candidati contrapposti è (a mio avviso) inutile e disfunzionale.
Spero possiate contribuire e condividere le vostre idee. Abbiamo un’associazione piena di risorse intellettuali e professionisti di altissimo livello. Valorizziamoli.
Un pensiero su “Shake Ferpi Shake! [édue]”